Passo Mendola (1.363 m. s.l.m.)  Lago Smeraldo

San Romedio

16agosto 2005 - 70 km. ca

Si tratta di una gitarella breve partendo da Bolzano, risalendo il passo della Mendola per poi scendere verso Fondo, breve sosta al lago Smeraldo, quindi puntata fino a S.Romedio e ritorno per la stessa strada. Ecco qui sotto la cartina con il percorso.

 


La prima tappa è lungo la statale della Mendola che, soprattutto nel tratto delle "Roccette", offre alcuni scorci panoramici della valle sottostante molto suggestivi. L'unico problema è trovare uno spazio sufficiente per parcheggiare il mezzo.
Al passo conviene fare una sosta all'arrivo della funicolare e magari attendere qualche minuto per veder giungere o partire il vagone.

Lago di Caldaro

Funicolare 

Anche dalla terrazza della Stazione a monte della funicolare si gode un ottimo panorama su tutta la conca di Bolzano e a sud verso la Bassa Atesina.
Una passeggiata nei boschi intorno al passo porta a scoperte anche carine come questi due spaventapasseri che facevano parte di una mostra organizzata nell'estate del 2005.

Bolzano e Monticolo

Spaventapasseri

Per chi è interessato agli acquisti, può trovare alcune bancarella "turistiche" tra cui anche venditori di oggetti in rame o ferro battuto.
Dalla Mendola si scende agevolmente a Fondo e a qualche chilometro dal paese (in direzione Passo Palade) una breve deviazione porta al lago Smeraldo. Si tratta di un piccolo laghetto artificiale incastonato tra le montagne molto simpatico che merita una sosta.
Lasciando lo scooter (o la macchina) parcheggiato è possibile fare il giro a piedi del lago per una comoda passeggiata.

Lago Smeraldo

Farfalla

In fondo al lago, in prossimità della diga inizia un percorso molto facile all'interno del cosiddetto "orrido" cioè un profondo canyon tipico di quella parte del Trentino.
Anche qui ci sono degli scorci panoramici molto interessanti e, quasi alla fine del percorso, si incontra un vecchio mulino ad acqua completamente ricostruito.
La zona è attrezzata per accogliere chi vuole fare il picnic, ma chi preferisce invece il ristorante trova due locali proprio sulla riva del laghetto.

Orrido

Orrido

Mulino ad acqua

Al termine della passeggiata si riparte verso Fondo e da qui, in direzione Cavareno. La strada è tutta curve e si snoda tra alberi di mele (le famose mele Melinda della Val di Non). Purtroppo questo significa che i trattori che circolano su queste strade sono sempre troppi e non sempre attenti nella guida.
Passati i paesi di Cavareno e Romeno si giunge in prossimità di Sanzeno da dove parte la strada che porta all'eremo di San Romedio.
In estate la strada è chiusa e quindi occorre parcheggiare il mezzo nell'apposito parcheggio a poco più di un chilometro. Per fortuna c'è un comodo servizio di bus-navetta.
In una decina di minuti si arriva ai piedi del santuario.

S. Romedio

S.Romedio

Il santuario di S.Romedio è formato da 5 chiese costruite una sull'altra tra il 1000 ed il 1918. La più antica è quella nella parte superiore. Qui è custodita la reliquia di S.Romedio.
Per raggiungere la cima vi è una lunga scalinata (130 scalini), ma dalla balconata superiore si gode il panorama della gola su cui si erge lo sperone di roccia che "regge" il santuario.
 All'interno delle varie chiese vi sono parecchi affreschi purtroppo non sempre ben conservati.

San Romedio

S.Romedio

Da notare la rappresentazione della Via Crucis dove i "cattivi soldati" che perseguitano Gesù sono tutti un po' "abbronzati". Interessanti anche gli Ex-voto appesi alle pareti. I più curiosi possono dare un'occhiata anche alla teca con le reliquie del santo.

Via Crucis

Reliquie

Sotto la chiesa più antica (dove ci sono le reliquie di S.Romedio) vi è la chiesa omonima costruita nel 1536 che custodisce una tela della Deposizione di scuola veronese (1695).
Ancora più in basso vi è la chiesa di S.Michele costruita nel 1513 con un bell'altare barocco del 1713.
L'ultima chiesa in ordine di tempo è la  chiesa dell'Addolorata costruita nel 1923 come ex-voto dei reduci della 1. guerra mondiale
Per onorare S.Romedio, famoso per aver "cavalcato" un (povero) orso, all'esterno del santuario vi è un recinto che contiene un paio di questi plantigradi nati in cattività.

Terminata la visita al santuario è possibile ritornare verso Bolzano scendendo per la val di Non e poi risalendo per la Statale 12. Il percorso è più lungo, ma più veloce.
Visto che però il tempo verso sud minacciava pioggia ho preferito ripercorrere la stessa via dell'andata passando per Fondo, Passo Mendola, Bolzano.

 

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